Il Circolo del Design di Torino apre le porte ad un nuovo progetto: la Biblioteca Popolare del Design.
Questa ormai vera istituzione della città di Torino è nata nel dicembre 2015 in concomitanza alla prima edizione di Torino City of Design, una manifestazione dedicata al mondo del design torinese a 360° animata da eventi, incontri, mostre, workshop e visite guidate che hanno vivacizzato la città, dalle prime ore del mattino fino a tarda sera.
Questo progetto si è sviluppato in seguito al riconoscimento ricevuto dall’Unesco come Creative City Unesco per il Design, che vede Torino come unica città italiana all’interno di questa categoria. Negli anni c’è stata un’importante trasformazione che ha portato il capoluogo piemontese ad allargare la propria identità, facendo incontrare il profilo industriale, che da sempre l’ha contraddistinta, con nuovi impulsi legati al mondo del design, della cultura, delle arti e del turismo.
Il Circolo del Design ha avuto un ruolo fondamentale in questo processo, diventando un luogo di confronto per tutte le realtà, nazionali e non, che gravitano attorno a questi ambiti.
Dopo essersi affermata come nuovo importante polo del design internazionale, la città aveva quindi l’esigenza di andare avanti nel percorso di innovazione culturale e la Biblioteca Popolare del Design è già diventata un fulcro importantissimo di questo processo.
Il tessuto urbano muta, trasformandosi in fucina creativa e palcoscenico di nuove idee e sfide che diventano obiettivi da raggiungere per delineare sempre di più un profilo culturale necessario all’evoluzione di ciascuno e, di conseguenza, della comunità. L’unione dei singoli diventa strumento di crescita collettiva, atto a promuovere iniziative che partono da un importante (e modernissimo) concetto di sharing.
Auto, scooter e biciclette condivise in ogni città, cene collettive, case in prestito e social meeting per conoscersi e confrontarsi, sono solo alcuni esempi di come sta profondamente cambiando il concetto di comunità. L’idea quindi di una biblioteca che si basa proprio sulla condivisione ha i giusti requisiti per aver successo.
Ma come funziona? Semplicissimo. Tutti i cittadini sono, e saranno nel tempo, i veri protagonisti. Viene chiesto loro di donare (o anche solo prestare) dei testi di architettura, design, grafica, comunicazione, innovazione, manuali tematici, riviste e tutto ciò che riguarda la progettazione. E se sono usati, sottolineati e specchio di studi che sono durati a lungo nel tempo sono ugualmente ben accetti.
I testi verranno poi messi a disposizione dei cittadini che, dopo aver sottoscritto una tessera associativa della biblioteca, potranno prenderli in prestito o semplicemente consultarli in loco.
Coloro che li avranno donati, qualora ne avessero bisogno, potranno riaverli senza alcun problema in qualsiasi momento.
Uno scambio, un prestito di cultura che porterà alla città nuove prospettive di approfondimento legato a temi che possano essere interessanti per i più e non solo per gli addetti ai lavori.
La nuova Biblioteca Popolare del Design sarà quindi un luogo di scambio, di confronto e di innovazione culturale dedicata a tutti i cittadini e, in particolare, ai giovani che desiderano affacciarsi alla cultura ma talvolta non hanno le possibilità di acquistare testi spesso costosi, rari o addirittura ormai introvabili.
Per tutti coloro che vorranno contribuire al progetto, donando i propri libri, l’appuntamento è fissato in via Giolitti 26/A, presso il Circolo del Design.
Per gli orari, le informazioni e le modalità di consegna si può consultare il sito www.circolodeldesign.it.
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